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Kbc hai ngoai11/15/2022 On y retrouve aussi l’usage d’amulettes protectrices et d’autres formes de guérisons qui passant par l’invocation des saints protecteurs, la pratique de la transe, la danse, le chant, le sacrifice d’animaux, etc. La roqya classique, l’incantation par récitation du coran irrigue plusieurs courants de l’islam, et on les retrouve au Maghreb d’autant plus fortement que la région est très imprégnée par le soufisme, un courant ésotérique de l’islam. Majoritairement, les musulmans prennent le Coran pour « incréé », contrairement à la Bible, ils considèrent que c’est la parole de Dieu même. Des sourates auxquelles on attribue un pouvoir de guérison. La roqya est avant tout et de manière tout à fait inoffensive une récitation de sourate dites « talismaniques ». Il existe par ailleurs en islam plusieurs formes d’exorcisme. On trouve aussi plus ou moins tout le répertoire classique des démons et diables associés au monothéisme qui ont précédé l’islam, Lucifer, etc. Tous les musulmans ne croient pas en la possession qui n’est pas exposée dans le Coran, ni l’exorcisme d’ailleurs, qui n’est mentionné qu’une seule fois dans le Coran et même pas sous cette forme. On trouve toute une sourate sur les « esprits », les djinns, qui ne sont ni bons ni mauvais soit dit en passant. Il est important de rappeler au préalable que l’islam baigne dans la magie. Mariagrazia Sarcià II B LICEO SCIENTIFICO “Da un concerto bisognerebbe tornare a casa senza voce e non senza vita”. Il PM sta indagando per capire dal punto di vista legale chi sia il colpevole, una ricerca che sembra quasi infinita per i familiari delle vittime e per tutti noi “spettatori” che proviamo ad immedesimarci nel loro dolore, chiedendo soltanto giustizia.Ĭoncludo con una frase che mi ha colpita molto e che descrive a pieno questa vicenda: Stando così le cose, la star avrebbe dovuto fare due “apparizioni” e non due concerti, come era stato scritto sui biglietti venduti ai ragazzi allo stesso prezzo dei biglietti di un vero concerto, falsificando quindi anche la finalità dell’evento. A mio parere, un aspetto particolarmente rilevante e da non trascurare è la situazione creata dal manager nella suddivisione degli eventi che si sarebbero dovuti svolgere secondo quanto riportato nelle locandine entrambi alle ore 23 di quel 7 Dicembre. Le ipotesi sono molteplici, ma la realtà non è stata ancora totalmente accertata. Un tasto particolarmente dolente si tocca quando si ricerca la “ragione” per cui chi ha spruzzato lo spray al peperoncino lo abbia fatto. Altri personaggi di pubblico rilievo attribuiscono la colpa al proprietario del locale che probabilmente ha commesso un illecito vendendo i biglietti eccedenti in nero. Il rapper ribadisce inoltre, che a sorvegliare questi eventi dovrebbe essere la SIAE che, a suo parere, tiene molto ai suoi incassi, ma a quanto pare non altrettanto agli aspetti necessari alla sicurezza. Un insieme di fattori che hanno contribuito a rendere quello che doveva essere un semplice concerto dove divertirsi in una tragedia.įedez, il noto rapper italiano, afferma che un trapper importante come Sferaebbasta non avrebbe dovuto lanciare un tour nelle discoteche, ma nei palazzetti adeguati al pubblico che avrebbero dovuto ospitare ed evidenzia il fatto che la colpa non è assolutamente del cantante, perché ad occuparsi di questo deve essere il suo manager, che in questo caso non è stato sufficientemente attento alle condizioni di sicurezza della discoteca. Una struttura che poteva contenere al massimo 680 persone, un pubblico di bambini, una bomboletta spray al peperoncino ed una superstar che tarda ad arrivare da un altro spettacolo. Sei vite spezzate… Ma da chi? Di chi è la colpa di un tale disastro? Negli ultimi giorni è stato un continuo giocare a “scarica barile”, senza arrivare ancora ad una conclusione. Una giovane mamma che non rivedrà più i suoi quattro piccoli raggiungere i loro obiettivi. Asia, Benedetta, Daniele, Eleonora, Emma e Mattia, cinque ragazzini con tanti sogni nel cassetto che non potranno mai realizzare. Venerdì 7 Dicembre 2018 è avvenuta quella che è ormai nota a tutti come la tragedia di Corinaldo, degli oltre mille quattrocento ragazzi all’interno di una discoteca trasformata in un “pollaio” visto il numero eccessivo di persone, sei hanno perso la vita.
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